ACCABADORA
Michela Murgia Alla fine di questo libro ti viene da chiederti se hai letto di morte o se al contrario hai letto di vita. Senza ombra di dubbio hai letto di scelte. Di madri che scelgono figlie. Di madri che danno tutto, ma che scelgono…
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Michela Murgia Alla fine di questo libro ti viene da chiederti se hai letto di morte o se al contrario hai letto di vita. Senza ombra di dubbio hai letto di scelte. Di madri che scelgono figlie. Di madri che danno tutto, ma che scelgono…
La forma non è assolutamente quella originale, ma il sapore è molto buono. Ottimi da mangiare dopo il pranzo della domenica, da accompagnamento ad una tazzina di caffè. CUCINIAMO INGREDIENTI per circa 20 amaretti 300 g di mandorle intere 200 g di zucchero 2 albumi…
Chiara Francini
Chiara ha due papà, una zia e le Supreme.
Chiara ha una famiglia amorevole da cui tornare quando decide di lasciare il fidanzato Federico. Ha una bella casa, e nella sua stanza un albero di Natale acceso 365 giorni all’anno. I papà la accolgono di nuovo e la curano con la consuetudine di sempre. Il papà Angelo con la presenza e il caffè, il papà Giancarlo solo e sempre con il teatro e la musica. I padri sono un esempio di amore non convenzionale, che ha sconfitto tanti pregiudizi con la risata e ha provato a rendere le cose più semplici anche grazie alle Galatine, che Chiara mangia in quantità industriali.
Leggendo il libro non puoi non aver voglia di vivere in quella casa così accogliente, calda, piena di gente e di amore, credo che anche al presidente della Camera Fontana verrebbe voglia.
È un libro ironico, divertente, ti fa evadere, ti fa ridere e alla fine ti commuove.
Bisogna abituarsi al linguaggio spesso teatrale e alla costruzione della frase tipicamente toscana (è stata fin da subito la mia impressione e anche la mia fatica). Mi è sembrato che le lunghe descrizioni e i focus sui singoli personaggi abbiano fatto perdere un po’ di ritmo alla storia. Molto divertente conoscere le Supreme una ad una, ma avergli dedicato un capitolo a testa, uno di seguito all’altro ha rallentato la lettura.
Nonostante questo il calore di questa famiglia allargata e di questo nido d’amore mettono in secondo piano tutto e mi fanno consigliare il libro a tutti, veramente a tutti. La fine è malinconica e straziante ma ne vale la pena.
Mangio un risotto caldo, quello che i papà preparavano alla famiglia alla fine dell’opera, e mi immagino in questa casa piena di libri, di note, di cinismo, di battute mirate e taglienti, di risate sguaiate, carezze e amore e mi sento bene. L’amore, i libri, il cibo, il vino e le galatine vincono su tutte le brutture e le discriminazioni.
Colori e sapori di autunno per un risotto pronto in 40 minuti. CUCINIAMO INGREDIENTI per 2 perone 140 g di riso Carnaroli 1/2 cipolla 300 g di zucca 1, 5 l di brodo Vino bianco Parmigiano reggiano Rosmarino Burro Sale, pepe, olio PREPARAZIONE 1- Preparate…
Michel Houellebecq E’ un libro che non mi ha portato piacere nella lettura, ma al contrario molto fastidio per l’estremo cinismo del racconto e la narrazione frammentata. Non dico assolutamente che Houllebecq non abbia fatto un buon lavoro, anzi il contrario, ma non è un…
Alessia Gazzola
Mentre al tg parlano di guerra, di occupazione, di colpi di mortaio e morte; di metropolitane che diventano rifugi per salvarti la vita perché questa guerra viene dal cielo e puoi pensare di salvarti solo se stai sotto terra o riesci a scappare.
Io sono atterrita, attonita, perché è una guerra e perché è vicina. Le altre fanno altrettanto male, i morti sono dello stesso livello, ma questa forse ce la stanno raccontando meglio e quindi scuote di più.
Non so, come non lo sa nessuno, quanto durerà, come finirà, a cosa porterà.
Devo spegnere un po’ la tv e la testa quindi leggo. E leggo la Gazzola, il primo libro dell’Allieva.
SINDROME DA CUORE IN SOPESO. Voto 8. Ideale in questo periodo, bastano poche ore per finirlo, ma i benefici durano quasi per un’intera giornata. Mette tranquillità la scrittura della Gazzola, lo penso ogni volta che finisco un suo scritto. Dà piacere anche se conosco già la storia perché ho visto la serie in tv. È una scrittura gentile e allo stesso tempo puntuale. Caratterizza i personaggi, anche se non sono i protagonisti, dettaglia i particolari e le vicende sembrano del tutto credibili. E poi la fusione tra giallo e rosa rende tutto più accattivante. Altra nota di merito imparo sempre nuove parole.
Alice per la prima volta è alle prese con un omicidio, quindi un cadavere, di conseguenza un’autopsia, e per la prima volta svolge in maniera parallela la sua indagine personale, supportata in maniera decisiva da sua nonna Amalia. Ad essere uccisa è proprio la badante della signora Amalia e quindi le indagini si svolgono a Sacrofano, il paese di origine di Alice, nelle case delle signore che partecipano ad un club del libro, tra le panche della chiesa il sabato pomeriggio, e a tavola la domenica a pranzo.
È piacevole anche per questi riferimenti alle dinamiche di un piccolo borgo che posso riconoscere e che mi riporta a casa (escludendo la parte più rilevante cioè il cadavere). E se si parla di casa, di domenica, di conforto preparo i cannelloni e li mangio con le persone a cui voglio bene.
La cucina del conforto. CUCINIAMO INGREDIENTI PER 4 PERSONE 16 cannelloni di pasta all’uovo 500 g di macinato di maiale 1 costa di sedano 2 carote 1/2 cipolla 1 bicchiere di vino rosso 1/2 bicchiere di latte 500 g di passata di pomodoro 250 g…
Piera Carlomagno Sono nata in Basilicata e Nero Lucano mi è piaciuto tanto. Mi è piaciuto il giallo in sé e mi è piaciuto come è stato raccontato il nero della mia terra. Raccontare la Basilicata non è facile, anzi per meglio dire, capire la…
Amore a primo assaggio. Scalda il cuore e il corpo. Confortevole e appetitosa, un piatto eccezionale per le fredde serate invernali .
CUCINIAMO
INGREDIENTI per 2 persone
PREPARAZIONE
1- Lavate accuratamente le cime di rapa e mettetele a cuocere in una grossa pentola di acqua salata. Appena cotte scolatele ma non buttate l’acqua di cottura.
2- In una padella mettete dell’olio extravergine di oliva e fate rosolare l’aglio e il peperoncino, dopo un po’ aggiungete i pomodorini tagliati in 4 parti, le rape e le olive. Continuate la cottura aggiungendo l’acqua di cottura se necessario. Salate a piacimento.
3- Nella restante acqua di cottura delle rape fate ammollare il pane raffermo per pochissimo tempo, più buono è il pane meno si spappolerà e renderà la zuppa più saporita, in alternativa io consiglio di utilizzare le friselle di grano duro, mantengono più facilmente la croccantezza.
4- Scolate il pane con una schiumarola e adagiatelo in un piatto fondo, aggiungete le rape.
5- Nell’acqua di cottura delle rape e poi del pane poggiate un mestolo di metallo riportatela a bollore e rompeteci dentro un uovo. Dopo qualche minuto di lentissimo bollore, l’uovo incomincerà a rapprendersi, diventando parzialmente solido ma con il tuorlo ancora liquido, tipo uovo in camicia.
6- Trasferite delicatamente l’uovo nel piatto con il resto degli ingredienti e servite caldissimo.
Alessia Gazzola Come dice la stessa autrice è un libro che tiene buona compagnia e ti aiuta a decomprimere…e in questo periodo è in assoluto quello che mi serve. Il ritorno a lavoro dopo le vacanze invernali è stato faticoso e pieno di stati di…