LE SIGNORE IN NERO
Madeleine St John
Una divisa nera, una copertina giallo senape, il Natale d’estate e dei tramezzini.
Rendendo più esplicito questo elenco potrei dire che il libro ha come protagoniste 4 donne che lavorano in un grande magazzino australiano, Goode’s, e indossano per lavoro una divisa nera che le rende riconoscibili ed eleganti. Siamo negli anni ’50, le donne, più di oggi, devono conquistarsi la loro indipendenza e i loro spazi, le 4 protagoniste lo fanno lavorando in questo grande magazzino. Ancora una volta viene fuori che a fare la differenza è il lavoro che indipendentemente dal salario nobilita la lavoratrice.
Patty, sposa di un uomo poco interessante e per niente attento, desidera una vita simile a quella delle sorelle felicemente sposate e con figli; Fay, non ancora sposa, frequenta feste e conosce gente tutte le sere, desiderosa di stabilità e di condividere la sua vita con qualcuno; Lesley, o per meglio dire Lisa, una ragazza da poco diplomata che nelle quattro settimane in cui si sviluppa il libro cresce molto e porta anche gli altri a crescere con lei; Magda, sposa di Stefan, entrambi “continentali”, una coppia sui generis, entrambi indipendenti, acculturati, eleganti, soddisfatti oserei dire…quello a cui mirano tutti senza poterlo dire ad alta voce.
Le vicende del libro si articolano in sei settimane, le due settimane che precedono il Natale e le successive, quelle dei saldi estivi nel grande magazzino. In questo periodo in Australia fa caldo, per me è sempre stato strano immaginare il Natale con il sole, per questo come abbinamento mi sono venuti in mente i tramezzini. Tramezzini colorati che fanno un po’ da contrasto alla bella copertina giallo scuro del libro, e al verde e il rosso con cui identificherei il Natale qui in Italia. Li preparo per un picnic sul pavimento di casa, sperando in un Natale simile a quello a cui sono stata abituata in questi anni, con il freddo fuori, il tepore in casa e la famiglia riunita .
Una cosa che sconsiglio assolutamente è iniziare la lettura dalla prefazione di Helena Janeczek (che adoro), svela troppo della storia e riporta dei passi del libro che tolgono un po’ il gusto della sorpresa, meglio leggerla alla fine.
Il libro scorre molto velocemente, l’ho letto davvero in poco tempo, ma forse lo avevo sovraccaricato di troppe aspettative, qualcuno ha paragonato la St John a Jane Austen, altri hanno detto che il libro è un capolavoro, questa volta non me la sento di condividere queste opinioni. Ci vuole molto più tempo, molte più pagine e molta più evoluzione dei personaggi per poter dire che questo libro è un capolavoro, assolutamente piacevole come lettura, ma per me si ferma ad una buona compagnia estiva e non ad un’amicizia duratura.