Nicolas Barreau
Un libro
corto con una copertina accattivante sui toni del rosso, letto durante le
vacanze di Natale.
Due giorni e
mezzo di lettura lenta sono sufficienti per finirlo.
La
protagonista è Nelly, una brillante dottoranda alla Sorbonne di Parigi.
Segretamente innamorata del suo professore, Nelly è convinta che la prospettiva
della felicità futura sia ancora più elettrizzante della felicità in sé. Crede
fortemente nei segni, ha una paura folle di volare e apprezza la lentezza,
spostarsi lentamente in treno, fare un viaggio invece che una gita, “perché per
viaggiare sul serio bisogna concedersi tempo, a volte anche molto…”.
E per
concedersi tempo, per allontanarsi dal professore e per seguire un segno si
reca a Venezia, in treno, per 4 settimane. Parte dopo aver ritrovato un vecchio
libro della coraggiosa nonna bretone Claire, la quale le ha regalato l’oggetto
a cui è più legata in assoluto, un anello in cui è nascosta un’incisione: OMNIA
VINCIT AMOR.
E’ qui che
incontrerà Valentino, il quale diventerà il suo “guru della felicità” e che
stravolgerà un po’ le sue coordinate e le sue convinzioni.
Una storia
d’amore tra le calli veneziane deserte ed un posto incantato, il SETTIMO CIELO,
un bar nascosto dove Nelly chiuderà il cerchio di una storia d’amore
antichissima che le darà il coraggio per riflettere meno e vivere di più.
Il libro scorre veloce, è scritto bene e non è stucchevole. C’è qualche stereotipo sugli uomini italiani. Mi ha fatto sorridere il fatto che Nelly partendo da Parigi immagina Venezia una calda città del sud e a gennaio porta con sè i sandali e i vestitini leggeri, come a dire che la prospettiva porta tutti ad essere sud di nessun nord.
E nell’ultima pagina ho trovato un regalo, non una lettera d’amore come quella che trova Nelly nel suo libro, ma la ricetta della torta di pere al profumo di lavanda…che vado a preparare.
Vai alla ricetta.