ACCABADORA
Michela Murgia
Alla fine di questo libro ti viene da chiederti se hai letto di morte o se al contrario hai letto di vita.
Senza ombra di dubbio hai letto di scelte. Di madri che scelgono figlie. Di madri che danno tutto, ma che scelgono di tacere alcune cose.
Di scelte di non vivere più.
Si parla di lutto, si parla di amore.
La scrittura è magistrale ed il racconto perfetto.
Alla prima riga vieni catapultato a Soreni e ne esci, forse, boccheggiando all’ultimo punto.
“Riemergere da sé stessi è tanto più difficile quanto più si è profondi” scrive la Murgia. Riemergere da questo libro è tanto difficile perché è veramente profondo, dico io.
Ho preparato degli amaretti sardi, quelli che a Soreni si preparano per i matrimoni e i giorni di festa.