Vanessa e Virginia
Susan Sellers
189 pagine in cui viene narrata la vita di Vanessa Bell e di Virginia Woolf.
Le sorelle, nate nell’età vittoriana, già da subito si sentono strette nei vestiti che le vogliono imporre, quelli di donne composte ed obbedienti. Sopporteranno tanti lutti nella loro vita, che condizioneranno molto le loro esistenze, porteranno a grandi turbamenti e incideranno sulla psicosi di Virginia.
Ma daranno vita anche a molte cose belle, saranno tra le fondatrici del gruppo di intellettuali inglesi “il Circolo di Bloomsbury”. Virginia diventerà una scrittrice apprezzata già all’epoca e creerà insieme al marito Leonard una casa editrice. Vanessa deciderà della sua vita privata in maniera assolutamente autonoma, sposerà Clive Bell, con il quale avrà due figli, ma poi passerà una parte della sua vita con il pittore bisessuale Duncan Grant e l’amante di lui.
A narrare la vicenda è proprio Vanessa, quindi lo fa in prima persona. Vanessa parla di quello che le accade, degli eventi storici, della sua vita e della vita della sorella, degli incontri che fanno, delle feste a cui partecipano. In realtà il libro è un lungo monologo immaginario che Vanessa fa con Virginia.
Il rapporto delle due sorelle è complicato, un rapporto di complicità, amore (in alcuni casi sembra quasi carnale), gelosia e rivalità. Il loro rapporto è un miscuglio di questi ingredienti che però alla fine le porta sempre ad essere l’una l’approdo dell’altra. Vanessa per descriverlo utilizza spesso la descrizione dei quadri che dipinge.
Questo libro riesce a mettere in risalto la forza di queste due sorelle ma allo stesso tempo rende anche, in modo molto delicato, la fragilità di tutte e due e soprattutto il bisogno che hanno l’una dell’altra per sopportare i momenti difficili.
La stesura del romanzo è molto particolare, il libro è diviso in capitoli e ogni capitolo è diviso in vari paragrafi che la maggior parte delle volte non sono collegati l’uno con l’altro. E’ estremamente spezzettato, all’inizio di ogni paragrafo bisogna leggere tante parole, varie righe, prima di riafferrare il senso, ma non dà particolarmente fastidio.
Se uno ponesse molta attenzione alla descrizione dei quadri forse riuscirebbe a capire anche di più del rapporto tra le due sorelle e della situazione dell’epoca.
Per quanto mi riguarda la descrizione minuziosa dei tanti, tanti, ma proprio tanti quadri, in alcuni punti, ha reso la lettura meno fluida e scorrevole, e mi ha fatto perdere l’attenzione.
Proprio in questi momenti di divagazione ho pensato alla ricetta da abbinare, ed è una marmellata di arance (me la immagino arancione come la stoffa che il figlio Jiulian manda a Vanessa dalla Cina), da spalmare su un pane di segale con i semini (come un colore che Vanessa stende su una tela) e da accompagnare con una fumante tazza di thè.
Sicuramente è un romanzo che ti fa entrare a pieno nella vita di Vanessa e per riflesso anche in quella di Virginia, però se non si ha un infarinatura storica e relativa alla biografia delle due donne si fa fatica ad afferrare a pieno quello di cui si sta raccontando. Nonostante ciò la lettura è piacevole, non è noioso come una biografia e se non conosci bene la storia ti spinge ad approfondire, indagare, ricercare quindi è un sì.