DODICI ROSE A SETTEMBRE

DODICI ROSE A SETTEMBRE

Maurizio de Giovanni

Bello, divertente, coinvolgente!!!

Io sono una lettrice lenta, ma questo libro l’ho letto in meno di due giorni, sdraiata al mare, circondata dal blu. “Un piccolo libro blu” in un universo blu.

E’ solo con questo libro che mi sono approcciata a De Giovanni, mai letto niente di suo prima d’ora…ahimè.

Ambientato ovviamente a Napoli, letto sulle spiagge siciliane in era covid, in un’estate in cui la Sicilia si è riempita di napoletani e di romani. In assoluto un mix perfetto per rilassarsi e decomprimere.

La protagonista è Mina Settembre, un’assistente sociale che vive a Posilipo, in casa con la madre, e lavora in un consultorio sgangherato dei Quartieri Spagnoli. Ama il suo lavoro e guadagna poco, ma non le importa.

Mina nell’affrontare le sue giornate da sempre deve fare fronte a due problemi. Il “problema numero uno” è sua madre, pressante e snervante, sveglia la figlia urlando e insultandola, dandole dell’inadatta e della cretina, in un sillogismo che non lascia scampo a fraintendimenti: “un uomo ce l’avevi e lo hai perduto perchè sei cretina, il che va bene se sei pure zoccola. Essere cretina senza essere zoccola è inutile…”.

Il “problema numero due” è il suo seno, abbondante e invidiato da tutte le sue amiche, le provoca tantissimo imbarazzo e gli sguardi di numerosi uomini (e di uno in particolare Rudy).

In questo libro dovrà barcamenarsi in una corsa contro il tempo del tutto rocambolesca per salvare la vita di una donna maltrattata dal marito e di sua figlia Flor, una bimba che si esprime e si comporta come un’adulta.

E’ aiutata in questa impresa da personaggi di eccezione: il bellissimo ginecologo del consultorio, Domenico Gammardella “chiamami Mimmo”, di cui Mina è innamorata e che per reazione tratta malissimo; dal portinaio Rudy Trapanese, basso e follemente appassionato al seno di Mina, con un cognome che dice tutto; e dalle tre storiche amiche, appartenenti alla Napoli bene.

Contemporaneamente, a insaputa di Mina, l’ex marito nonché magistrato De Carolis si dedica ad un’altra corsa contro il tempo, capire chi è il pluriomicida che sta per consegnare l’ultima delle 12 rose, quella che prelude l’uccisione. Riuscirà ad arrivare prima questa volta?

Ribadisco, il libro mi è piaciuto molto, sia per la caratterizzazione dei personaggi che per la storia.

Sono rimasta incollata alle pagine e più volte ho riso di gusto o trattenuto il fiato e velocizzato la lettura per vedere come andava a finire.

E’ un grande sì.

Per l’abbinamento culinario ho dei dubbi. Se ci penso a libro finito mi viene in mente uno spritz, ma perche? Forse per gli aperitivi che Mina fa con le amiche, o forse perchè l’ho letto in spiaggia, e quanto bene ci sta uno spritz in spiaggia? Ci sta bene un bel po’… allora che spritz sia.

Vai alla ricetta .



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