Chiara Francini Chiara ha due papà, una zia e le Supreme. Chiara ha una famiglia amorevole da cui tornare quando decide di lasciare il fidanzato Federico. Ha una bella casa, e nella sua stanza un albero di Natale acceso 365 giorni all’anno. I papà la…
Colori e sapori di autunno per un risotto pronto in 40 minuti. CUCINIAMO INGREDIENTI per 2 perone 140 g di riso Carnaroli 1/2 cipolla 300 g di zucca 1, 5 l di brodo Vino bianco Parmigiano reggiano Rosmarino Burro Sale, pepe, olio PREPARAZIONE 1- Preparate…
E’ un libro che non mi ha portato piacere nella lettura, ma al contrario molto fastidio per l’estremo cinismo del racconto e la narrazione frammentata. Non dico assolutamente che Houllebecq non abbia fatto un buon lavoro, anzi il contrario, ma non è un romanzo adatto a me, almeno non lo è in questo momento.
L’ho comprato in un giorno in cui ero veramente affaticata, sono uscita da lavoro e sono entrata in libreria, l’ho visto tra le novità. Da un po’ volevo leggere qualcosa di Houellebecq, era rosa, era lungo, l’ho comprato…ma non si è rivelata una grande scelta. Pensavo di aver comprato un libro che avesse come centro della storia un attacco informatico che mette in ginocchio la Francia e il resto del mondo, invece non è che una parentesi in un racconto molto più complesso che non ha nulla a che fare con la politica, la geografia, l’economia del mondo ma, che in maniera più complessa, si sofferma sulla famiglia, sui rapporti, sull’esistenza, sulla malattia, sulla vita e sulla morte.
Le vicende sono ambientate durante il periodo della campagna elettorale e delle elezioni presidenziali francesi del 2027. Il protagonista è Paul Raison.
Paul è consigliere ed amico di Bruno Juge, ministro dell’economia e candidato più probabile alle elezioni; è il figlio di Eduard, è il fratello di Cecile e di Aurelien ed è il marito di Prudence.
Gli aspetti che mi hanno particolarmente affaticata sono la lunghezza, sono tante 739 pagine, e la frammentarietà del racconto, scrive di un attentato informatico a pagina 10, poi ci ritorna su dopo 200 pagine, poi ancora dopo 300 e alla fine non ho neanche capito bene come sia andata a finire la storia; mi ha affaticato leggere di questi sogni lunghissimi di Paul che interrompono il racconto e di cui non ho mai capito il senso, sembrano formare un romanzo nel romanzo; mi ha affaticata e provata il cinismo con cui ha raccontato alcune vicende, per esempio la morte del fratello in così tante pagine non c’è stato lo spazio per raccontare l’elaborazione di questa morte. Houellebecq ovviamente ha raggiunto pienamente il suo scopo, ha scritto/non scritto divinamente questo libro. Ma non sono disposta a ricevere tutto questo carico di cinismo e realismo in questo momento, avrei avuto bisogno di “meravigliose menzogne”.
Un libro che deve sedimentare ma che inevitabilmente rimane nella memoria, rimane per gli spunti di riflessione, per il cinismo, per il realismo, lo spiritualismo, per gli accenni di filosofia e di arte. RIMANE.
Siamo in Francia, tra Parigi, Lione e la regione del Beaujolais, i temi trattati sono tanti e anche non per forza ben collegati tra loro, per questo motivo quello che mi è venuto in mente è un tagliere di formaggi tutti diversi l’uno dall’altro che si richiamano e sono necessari per fare un buon boccone ma non si amalgamano, e ad accompagnare un buon bicchiere di Chardonnay .
Alessia Gazzola Mentre al tg parlano di guerra, di occupazione, di colpi di mortaio e morte; di metropolitane che diventano rifugi per salvarti la vita perché questa guerra viene dal cielo e puoi pensare di salvarti solo se stai sotto terra o riesci a scappare.…
La cucina del conforto. CUCINIAMO INGREDIENTI PER 4 PERSONE 16 cannelloni di pasta all’uovo 500 g di macinato di maiale 1 costa di sedano 2 carote 1/2 cipolla 1 bicchiere di vino rosso 1/2 bicchiere di latte 500 g di passata di pomodoro 250 g…
Sono nata in Basilicata e Nero Lucano mi è piaciuto tanto. Mi è piaciuto il giallo in sé e mi è piaciuto come è stato raccontato il nero della mia terra.
Raccontare la Basilicata non è facile, anzi per meglio dire, capire la Basilicata è alquanto difficile. Invece in questo libro mentre Viola Guarino, patologa e antropologa nonché la protagonista del libro, cerca l’assassino di ben tre efferati omicidi, l’autrice Piera Carlomagno riesce a trovare le parole per spiegare questa terra. “una terra per pochi eletti e di pochi uomini, che vivono un’eterna guerra difensiva, arroccati tra mura immaginarie e confini discutibili”.
E’ inverno, fa freddo, il vento freddo di Matera è descritto con una scrittura così precisa che senti che ti taglia le guance e ti gela le orecchie. Matera è la città di Viola, della procura da cui vengono condotte le indagini, delle signore del bridge e di alcuni notabili lucani.
Vicino al primo cadavere con il cranio diviso in due precisissime parti viene trovata una mappa della Basilicata, sulla quale ci sono vari punti segnati: Montalbano Jonico, Corleto, Viggiano, Aliano…si intuisce sin da subito che i luoghi in cui cercare sono vari.
La squadra che segue le indagini spera di riuscire a precedere l’assassino per evitare altre possibili uccisioni…non ci riuscirà. L’inchiesta è difficile, i rapporti sono complessi, bisogna tornare al passato per trovare l’assassino e prima di trovarlo bisogna capire i rapporti tra i notabili, quanto ha influito il sottobosco, quanto contano gli affari e da chi sono gestiti in Basilicata.
E quale è l’affare più importante e redditizio della Basilicata se non il nero petrolio? Il nero petrolio guardato a vista da una Nera Madonna, quella di Viggiano, protettrice e regina della Basilicata. “La Madonna è come uno spavento negli occhi. Cosa contempla? Viola le si mise accanto e vide. Tutta la Val d’Agri, un fiume, un paesino bianco sul cocuzzolo. E in fondo i pozzi di petrolio, le trivelle accese, l’impianto enorme da far paura, la sera le fiamme si levano altissime nel cielo. E’ il petrolio che brucia o è la Madonna che non cessa di segnalare la sua presenza? Nero contro nero, il centro è qui, è questo il senso profondo del nero lucano.”
Come il magistrato Loris per la prima volta assaggio la Cialedda calda. Certo è sicuramente più buona in una gelida Matera che a Bologna…nonostante gli sforzi il pane fa la differenza, ma sono curiosa. E post cialedda? ovvio l’Amaro Lucano, che va bene sempre ed ovunque.
Amore a primo assaggio. Scalda il cuore e il corpo. Confortevole e appetitosa, un piatto eccezionale per le fredde serate invernali . CUCINIAMO INGREDIENTI per 2 persone 1 kg di cime di rapa 6 pomodorini 10 olive varietà leccino olio extravergine d’oliva 1 spicchi d’aglio…
Alessia Gazzola Come dice la stessa autrice è un libro che tiene buona compagnia e ti aiuta a decomprimere…e in questo periodo è in assoluto quello che mi serve. Il ritorno a lavoro dopo le vacanze invernali è stato faticoso e pieno di stati di…
Una donna super intelligente, un agente bonaccione e sfortunato, un programma segreto e un’indagine difficile da gestire.
Antonia Scott ha un’intelligenza fuori dal comune, su cui il programma segreto REGINA ROSSA ha più volte contato per risolvere i casi più difficili della Spagna. È un brutto momento per lei, da tre anni trascorre le sue giornate al capezzale di un uomo in coma, e la sua unica valvola di sfogo giornaliera è pianificare il suo suicidio per tre minuti al giorno. Sono unicamente questi tre minuti che la fanno andare avanti.
Jon Gutierrez è un ispettore della polizia di Bilbao, è gay e vive con la madre. Si è messo nei guai per aver aiutato una prostituta che aveva preso a cuore, ed è stato sospeso dal servizio.
È Mentor a farli conoscere, il responsabile in Spagna del programma Regina Rossa. Dovranno lavorare insieme ad un caso molto spinoso.
In una villa da milioni di euro, in un quartiere controllato giorno e notte da telecamere e guardie, viene ritrovato il figlio della presidentessa della banca più grande d’Europa. Il cadavere è completamente dissanguato, ha i capelli ricoperti di olio e vicino c’è un calice pieno di sangue.
La stessa notte viene rapita la figlia di uno degli imprenditori più ricchi del mondo.
Da qui parte la loro ricerca.
Tra le pagine: inseguimenti, trappole mortali, pillole prese per ritrovare la concentrazione, macchine distrutte, poche ore di sonno, un rapporto di fiducia e amicizia che cresce piano piano, alcuni segreti e confessioni rivelate e altre che restano taciute; tanti chilometri percorsi in auto tra i quartieri bene di Madrid, quelli più popolari e turistici, i dintorni della capitale e soprattutto il suo sottosuolo.
Mangiano raramente questi due protagonisti, Antonia non sente neanche i sapori, ma a pagina 251 Jon le prepara un amorevole tortilla, e allora non posso che prepararla anche io, seguendo scrupolosamente il suo procedimento.
Trama avvincente e personaggi ben strutturati, un ottimo mix che mi ha fatto divorare il libro, cosi come ho divorato la tortilla. In questo caso la caratterizzazione dei personaggi fa la differenza.
Aspetto con ansia il secondo, che dovrebbe uscire tra poche settimane, ci sono troppe cose di Antonia che devo ancora scoprire.
Ci sono milioni di versioni della Tortilla di patate, questa è quella di Jon e devo dire che ne vale la pena, le quantità sono le sue, io sarei un po’ più cauta. Provatela! CUCINIAMO INGREDIENTI per 2 persone una retina di patate (da indicazione…