Autore: Serena

I LEONI DI SICILIA

I LEONI DI SICILIA

Stefania Auci Leggo i Leoni di Sicilia, quando ormai tutt* hanno già disertato a sufficienza anche sull’Inverno dei Leoni…ma io ho questi tempi qui. La storia dei Florio è veramente affascinante, si potrebbe dire che sono stati dei capitalisti ante litteram. Dalla Calabria si trasferiscono…

LA PASTA AL TONNO DI I LEONI DI SICILIA

LA PASTA AL TONNO DI I LEONI DI SICILIA

Facilissima, da fare senza pesare nulla CUCINIAMO INGREDIENTI PER 2 PERSONE 200 g di pasta 2 scatolette medie di tonno 1 cipolla capperi sotto sale 1 alice sale pomodorini secchi PREPARAZIONE 1- Fate cuocere della pasta corta in abbondante acqua salata. 2- Nel frattempo, in…

UN TE’ A CHAVERTON HOUSE

UN TE’ A CHAVERTON HOUSE

Alessia Gazzola

Io avrei gridato di felicità se avessi ricevuto, dalle fate, il talento infallibile per i lievitati.

Angelica, la protagonista di questo libro, alla nascita ha ricevuto proprio questo dono, insieme al buonumore e alla docilità di temperamento.

Cresce in una famiglia iper perfettina, con genitori e fratelli in carriera e realizzati, mentre lei è la pecora nera. Si è laureata in lingue e letteratura straniera, lavora in una scuola come supplente ma per difendere un ragazzo dai bulli si rompe il coccige, viene lasciata dal fidanzato, inizia a lavorare in un forno che però chiude… ecco un periodo non proprio in discesa per Angelica, ma c’è molto in serbo per lei.

La storia vera e propria comincia quando Angelica va a trovare la sua pro zia, Edvige, che ha in mente di farsi aiutare a ritrovare i parenti del padre, il quale pare essere morto durante la seconda guerra mondiale.  La ricerca parte da Milano, ma porta Angelica fino in Inghilterra. Nello specifico la porta a Chaverton House, un’antica dimora nel Dorset. Qui succedono due cose. La prima: Angelica acquisisce sempre più informazioni sulla storia di famiglia e sul suo bisnonno Angelo Focante, sembra quasi che ci sia un segreto nascosto dietro la sua esistenza e la sua scomparsa. La seconda: è che Angelica incontra Alessandro, l’Estate Manager della tenuta, un uomo con un fascino nobile e anche lui misterioso. 

È stato davvero piacevole conoscere Angelica. E’ una ragazza dolce, educata, serena, in pace con il mondo, ostinata ma garbata. Pensa che il lavoro sia importante ma a patto di non dimenticare le cose rilevanti, e per lei le cose rilevanti sono i libri, i tulipani e una settimana al mare ogni estate.

La cosa bella di questo libro è che riesce a portarti in questo mondo gentile un po’ rosa e un po’ giallo. Quindi nello stesso tempo hai sempre più voglia di capire cosa è realmente successo ad Angelo Focante, ma vuoi anche sapere cosa succederà tra Angelica e Alessandro.

Insomma mi è molto piaciuto e lo consiglio assolutamente, soprattutto in vista dell’estate. Anche dal punto di vista dell’impaginazione è un libro piccolo, comodo, che sta tanto bene in borsa, figuriamoci in una borsa da mare; e che può adattarsi a spiriti diversi, sia quelli romantici che quelli più interessati al “mistero”.

Allora vediamo se un minimo di bravura, non dico talento, posso averlo anche io con i lievitati, non potevo che cimentarmi con i cornetti di Angelica e berli con un tè caldo, sognando di essere seduta sul prato di Chaverton House, la mattina presto, con l’arietta umida del Dorset che mi fa venire un brivido.

Vai alla ricetta.

I CORNETTI di UN TE’ A CHAVERTON HOUSE

I CORNETTI di UN TE’ A CHAVERTON HOUSE

Una procedura lunghissima. Due consigli: preparateli d’inverno e munitevi di pazienza. CUCINIAMO INGREDIENTI per 22 cornetti: 400 g di farina 00 100 g di farina di manitoba 250 g di acqua a temperatura ambiente 50 g di panna fresca 10 g di birra fresco 60…

RAGAZZA, DONNA, ALTRO

RAGAZZA, DONNA, ALTRO

Bernardine Evaristo Tanta umanità, un sacco di vite, pochissima punteggiatura. Le protagoniste sono 12 donne, lesbiche ed etero, nere o di sangue misto, sono giovani ed anziane, hanno vite anticonvenzionali o estremamente nelle righe. Mettono in luce con estrema forza l’arabesque di colori e possibilità…

POLLO SPEZIATO di RAGAZZA, DONNA, ALTRO

POLLO SPEZIATO di RAGAZZA, DONNA, ALTRO

Ancora una ricetta di pollo…va bene, il pollo ci piace!

CUCINIAMO

INGREDIENTI per 2 persone

  • 700 g di pollo
  • 1 cipollotto
  • 2 peperoni medi
  • 250 g di pomodori pelati
  • 1 spicchio di aglio
  • zenzero
  • timo
  • noce moscata
  • olio, sale e pepe

PREPARAZIONE:

1- Tagliate a pezzi il pollo e conditelo con l’aglio, abbondante radice di zenzero grattugiata, il timo, la noce moscata, il sale e il pepe. Mettetelo in una padella e copritelo con 700 ml di acqua. Cuocete la carne per circa 45 minuti.

2- Nel frattempo affettate il cipollotto e in un’altra padella fatelo soffriggere nell’olio. Dopo 5 minuti aggiungete i peperoni lavati e tagliati a listarelle, rosolate tutto insieme per altri 5 minuti. Coprite con i pomodori pelati, regolate di sale e fate cuocere per circa 15 minuti.

3- Trascorso il tempo di cottura del pollo, toglietelo dalla pentola, filtrate il brodo e tenetelo da parte.

4- Versate dell’olio in una casseruola pulita, friggete il pollo che avete scolato dal brodo. Cuocete fino a quando la pelle sarà diventata croccante. Trasferitelo nella padella con il sugo di peperoni e aggiungete anche il brodo tenuto da parte. Regolate di sale e pepe e lasciate cuocere per 30 minuti.

5- Servite la carne con un contorno di riso bianco.

COME UN RESPIRO

COME UN RESPIRO

Ferzan Ozpetek E’ molto bello questo libro, mi ha tenuta incollata alle pagine e mi ha lasciata senza parole nel finale. E’ da ieri sera che provo a trovare le parole per descriverlo. Cosa si può scrivere di questo libro? Si può scrivere Adele ed…

HUNKAR BEGENDI di COME UN RESPIRO

HUNKAR BEGENDI di COME UN RESPIRO

Si narra che il sultano Abdulaziz fece preparare questa ricetta in occasione della visita dell’imperatrice di Francia Eugenia Bonaparte, moglie di Napoleone III. Quando l’imperatrice arrivò ad Istanbul il sultano fece preparare un banchetto, e la portata principale era “la delizia del sultano”: Hunkar begendi.…

LEGGERE LOLITA A TEHERAN

LEGGERE LOLITA A TEHERAN

Azar Nafisi

Leggere Lolita a Teheran è impegnativo, e con questo intendo sia leggere il libro di Nabokov in Iran sia leggere il libro di Nafisi qui in Italia…almeno per me.

È impegnativo perché affronta in maniera quasi accademica la lettura di alcune opere: Lolita di Nabokov, Il Grande Gatsby di Fitzgerard, Daisy Miller di Henry James ed Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen; ma anche perché racconta della situazione in Iran, dall’ascesa di Khomeini a seguito della rivoluzione islamica, passando per le feroci rivolte in strada e  la guerra con l’Iraq fino ad arrivare al 1997, anno nel quale l’autrice lascia il paese.

La storia dell’Iran la conoscevo già, ma raccontata in questo modo è molto incisiva.

L’autrice narra i suoi anni passati in Iran durante questo lasso di tempo. Nafisi nasce in Iran, studia in America e ritornata in Iran dopo la carcerazione del padre. Sono anni in cui il Paese affronta un cambiamento epocale, in poche parole la perdita progressiva dei diritti e della libertà (soprattutto per le donne) come conseguenza della salita al potere degli integralisti islamici.

Nafisi è una docente universitaria nel dipartimento di letteratura inglese e prova ad allargare gli orizzonti dei suoi studenti attraverso i grandi classici.

Ad un certo punto stanca delle pressioni che deve subire per poter insegnare lascia l’università ma continua a parlare di letteratura e di libertà con un gruppo di ragazze che vede tutti i giovedì mattina a casa sua.

La cosa che fin dalle prime pagine mi ha colpito è la descrizione della svestizione che queste ragazze fanno quando entrano a casa della professoressa. Il regime le costringe ad andare in giro completamente coperte con la veste scura e il velo che lascia scoperto solo l’ovale del volto, quando arrivano a casa della professoressa (alcune di loro) si spogliano di veste e velo e si trasformano mostrando colori, jeans, capelli ricci, orecchini, smalto per le unghie…in poche parole si mostrano, si rivelano come esseri umani complessi. In quel luogo esistono.

Azin, Yassi, Sanaz, Mitra, Mashid, Manna, Ava, Mozhgan, Nassrin, Nima e la professoressa Nafisi cercano uno spazio, un luogo, un momento in cui poter esistere nonostante tutto quello che il regime impone. Riescono ad orientarsi in questa apocalisse, a trovare i pezzi per sopportare e sopravvivere grazie alla letteratura e alla magia intrinseca dei racconti che ti permettono di vivere altrove e allo stesso tempo di capire meglio il contesto in cui vivi. Per sopravvivere devono prendersi gioco della loro infelicità e lo fanno attraverso l’arte e la letteratura, che non è un lusso ma una necessità.

La natura umana per sopravvivere è portata ad abituarsi a tutto. Ci si abitua alla violenza, al velo, alla privazione della libertà, alle esecuzioni, alle confessioni pubbliche di crimini mai commessi. La letteratura serve ad astrarsi e a guardare il mondo con occhi diversi.

Sono di generazioni diverse e tanto sono cambiate le cose tra la giovinezza della professoressa e la giovinezza delle ragazze. La generazione della professoressa ha perso qualcosa, erano diventate “esuli nel proprio paese. Ma avevano un passato da paragonare al presente. Avevano ricordi ed immagini di ciò che era stato portato via”. La generazione delle ragazze parlava di cose che non aveva mai visto e “del vento che non avevano mai sentito sulla loro pelle. I loro ricordi erano fatti  di desideri irrealizzati, di cose che non avevano mai avuto”. Questo è un punto cruciale, e non è il semplice confronto tra le generazioni, ma rende bene l’idea dello stravolgimento che nel giro di pochissimi anni si è avuto in Iran. Dà l’idea di come la politica abbia influenzato qualsiasi sfera della vita, non solo quella sociale ma anche quella privata, quella intima, quelle delle relazioni e degli affetti e anche quella sessuale ed amorosa.  

Un quesito fa dà padrone fin dall’inizio: andare o restare? Dando per scontato che ci voglia tanto coraggio sia ad andare, che a restare, cosa è più giusto fare?  

Qualsiasi sia la scelta l’Iran non ti lascia.

Bisogna che le parole di queste 375 pagine si depositino per un po’ di tempo prima di esprimere un giudizio sul libro. E adesso che si sono depositate il mio giudizio è che è proprio un bel bel libro.

Lascia tanto non solo a livello di conoscenze ma è anche un monito per le coscienze.

La ricetta deve assolutamente ricordare la Persia. A me l’ha ricordata questo delizioso pollo allo zafferano.

Vai alla ricetta

POLLO ALLO ZAFFERANO DI LEGGERE LOLITA A TEHERAN

POLLO ALLO ZAFFERANO DI LEGGERE LOLITA A TEHERAN

Il profumo di zafferano vi porterà lontano. CUCINIAMO INGREDIENTI per 4 persone: 800 g di coscette di pollo 1 cipolla zafferano succo di mezzo limone 1/2 cucchiaino di curcuma sale, pepe, olio 300 ml di acqua calda PREPARAZIONE: 1- Lasciate il pollo a temperatura ambiente,…